La quattordicesima parola buona è ORIZZONTE.
È il tempo della ricostruzione. Quasi tutte le abitudini sono state messe in discussione dal trauma collettivo che abbiamo patito. La tragedia sanitaria, economica e sociale che ha colpito il mondo intero interroga le donne e gli uomini sui principi a cui far affidamento per ripartire.
Un bimbo di tre anni è andato a far visita alla nonna dopo quattro mesi di separazione da lei. Temendo che il nipotino si annoiasse nel restare chiuso tra le mura dell’appartamento, l’ha portato a giocare sul balcone. “Che bello cielo, nonna” ha detto lui volgendo lo sguardo all’orizzonte.
Tornano alla mente le parole di Romano Guardini: “L’uomo vive di ciò che sta sopra di lui”.
Sia l’espressione lieve del piccolo, sia la riflessione del teologo affrontano la domanda radicale sul futuro dell’uomo. Lo sguardo trasparente del bimbo che comunica con l’anziana e il pensiero maturo dell’uomo che si interroga ci raccontano il nostro bisogno di un orizzonte largo, lungo e ampio. Abbiamo tutti necessità di una meta, una sfida, un cammino che abbia una prospettiva da ricercare, costruire e raggiungere.
Non a caso, la parola più difficile da nominare è morte. Non abbiamo più parole per nominarla perché l’abbiamo dimenticata. Quando un nostro caro sta male lo affidiamo all’esterno, a una struttura sanitaria, e avvertiamo la mancanza del contatto diretto con lui.
Quando qualcuno è affaticato, mancano le parole per confortarlo. Diciamo: “vedrai che ce la farai”. Perché abbiamo perso il contatto con il dolore, con il negativo della vita.
Per non vagare senza meta, in un cammino scomposto, ci possiamo domandare che sarà di noi e del mondo. Per rintracciare segni di speranza e di solidarietà possiamo tornare a interrogarci. Per superare noi stessi e le nostre tiepide e finte certezze possiamo rigettare lo sguardo ad un cielo che ci faccia avvertire lo spirito libero, libero anche di mirare, come il bimbo e la sua nonna, in alto, oltre.
La nuova parola buona è Orizzonte. Oggi più che mai c’è bisogno di futuro. Il cammino si apre per chi nella vita cerca un orizzonte di senso, di significato umano e spirituale. La bussola orienta chi punta verso ciò che immette aria nei polmoni.
Video in Lingua dei Segni Italiana (LIS)
[Video traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) a cura di Marilena Lionetti, dottoressa in Psicologia clinica e Interprete LIS]
[Sottotitoli a cura di Vera Arma, CulturAbile Onlus]
[Montaggio a cura di Marcantonio Lunardi]
[Un grazie particolare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano per l’importante sostegno al progetto #ParoleBuone]
Pillole audio di Sergio Astori
Testo in simboli CAA
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