Accoglienza

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Chi viene accolto si sente a casa, avvolto da pensieri amorevoli. Foto di Jill Wellington

La sessantaquattresima parola buona è ACCOGLIENZA.

Nella lunga estate del 2022 le #ParoleBuone hanno iniziato a prendere strade diverse dai social. Le abbiamo accompagnate nei territori di varie regioni, domandando loro di mettere simbolicamente radici nell’intero panorama nazionale.

Sono state presentate a Nocera Inferiore e a Minori in Costiera amalfitana, a Bosa nell’oristanese, a Carpi nel modenese e a Milano.

Le Parole Buone, attraversando il nord e il sud del Paese, dialogano con le realtà formative, turistiche, aziendali e religiose perché non c’è realtà sociale in cui non si avverta la necessità di sostenere e facilitare esperienze valide che aiutino a ripartire.

Dai territori, le parole traggono note aromatiche, note musicali, note di merito. Avvicinarle ai limoni, al mirto, all’aceto balsamico é un po’ come metterle a tavola perché facciano ciò per cui le abbiamo preparate: nutrire di significato la vita di tutti i giorni.

Portandole per le strade e nelle piazze, le parole buone arricchiscono. Mettendole a dimora nelle piccole realtà quanto nelle grandi città, fanno sentire a casa chiunque desideri essere raggiunto da un pensiero amorevole.

La nuova parola buona é Accoglienza.

Le voci oneste e le relazioni veraci sono i sapori che fanno sentire genuinamente a casa.



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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.