Attenzione

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Quando la luce si affievolisce occorre accendere una maggiore attenzione.
Foto di TheOtherKev.

La trentaduesima parola buona è ATTENZIONE

L’anno si è aperto con una grande speranza sulla distribuzione dei vaccini. Insieme a decine di migliaia di Italiani, sono tra coloro che hanno ricevuto la prima dose di vaccino perché sono un medico. Peraltro, proprio da quel lotto, numero ABV2856 con scadenza maggio 2021, che è stato sospettato d’essere la causa della morte di due persone in Sicilia. Quello e altri lotti dello stesso produttore sono stati sospesi fino alle verifiche di sicurezza eseguite dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).  Dopo la rassicurazione dell’EMA, finalmente anche in Italia vanno a regime i centri dove vengono vaccinate migliaia di persone al giorno.

Gli stop cautelativi, i rinvii delle convocazioni e diversi sprechi legati alla cattiva organizzazione hanno reso tortuosa la strada della campagna vaccinale. Se il nostro sguardo si ferma a questa vicenda, appare trascurato l’orticello dei nostri interessi. Eppure, noi sappiamo che per favorire la ripartenza è utile porre attenzione a tutto quello che accade attorno a noi ossia all’intera vicenda. Un’attenzione diretta tanto ai dettagli quanto all’insieme è lievito per quella cultura dell’accoglienza e della condivisione di cui abbiamo particolarmente bisogno nei tempi di crisi. 

È proprio ora che nella parte del mondo più industrializzata siamo sconsolati dalla mancanza ancora per qualche mese di dosi anti-Covid per tutti, che è possibile accorgersi che buona parte dell’umanità soffre e soffrirà ancora per decenni la mancanza di dispositivi come le vaccinazioni per altre malattie implacabili. 

La pandemia ha poi drammaticamente confermato che i bisogni essenziali del genere umano non si fermano ai confini delle nazioni e che l’attenzione di un popolo per l’altro è sempre di più come una carezza che si dona a qualcuno a cui si fa capire che ci si accorge della sua presenza. Così leggo l’iniziativa del Direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il Prof. Ghebreyesus propone di irrobustire la struttura sanitaria internazionale e chiede che le nazioni collaborino per un nuovo trattato internazionale sulle pandemie. Si pone attenzione al fatto che negli ultimi mesi è stata messa alla prova la capacità di interi continenti di sapersi orientare in mezzo alla tempesta e ci si prepara perché nessuno in futuro rimanga come un naufrago abbandonato, per meglio proteggere le generazioni di domani. Tra i primi che si sono detti disposti a sostenere queste azioni vi sono il Presidente del Consiglio italiano, quello del Consiglio europeo e i premier di Fiji, Thailandia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Ruanda, Kenya, Francia, Germania, Grecia, Corea, Cile, Costa Rica, Albania, Sudafrica, Trinidad e Tobago, Olanda, Tunisia, Senegal, Spagna, Norvegia, Serbia, Indonesia, Ucraina.

Dobbiamo tener alta la guardia in casa nostra, perché non prevalgano le prepotenze e gli abusi nella distribuzione di quei vaccini che devono andare innanzitutto ai più deboli e, allo stesso tempo, possiamo porre attenzione al fatto che la comunità globale può iniziare a orientarsi verso una cooperazione pacifica in grado di superare le debolezze e le divisioni nella nostra specie messe in luce dal microscopico Coronavirus. 

La nuova parola buona è Attenzione.

L’attenzione è un faro che guida verso un mondo con capacità e resilienza rafforzate perché illuminato da solidarietà, giustizia, trasparenza, inclusività e equità.



Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]

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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.