Fantasia

F
FOTO: “Franco Basaglia” by Maria – ArtVillage San Severo 2015 (dal blog Caktus & Maria)

La ventunesima parola buona è FANTASIA.

Abbiamo avvertito apprensione per il vertiginoso aumento dei contagi di Coronavirus dopo l’estate.

Ora, avrebbe detto lo psichiatra Franco Basaglia, ci vorrebbe un cavallo blu. 

Chi era il cavallo blu? I pazienti dell’ospedale psichiatrico di Trieste, nel 1972, erano inaspettatamente riusciti a far ascoltare la loro voce per salvare dalla macellazione Marco, il cavallo che da molti anni trainava il carretto della lavanderia. L’anno successivo fu costruito un cavallo in cartapesta alto 4 metri che i pazienti vollero colorare di blu per far vedere a tutti che anche gli isolamenti più duri possono essere vinti. La statua, con qualche sforzo, uscì dalle mura, anticipando di cinque anni la legge 180, Legge Basaglia, che liberava dai manicomi i pazienti psichiatrici che erano stati per decenni privati dei diritti civili e di una cura effettiva. 

Oggi, bisognerebbe mettere in scena un enorme cavallo per dire a chiare lettere che l’emergenza sanitaria durerà almeno fino alla prossima primavera e quella sociale ed economica non si spegnerà prima di due anni. Un cavallo blu, però, per dire a tutti che un modo per sconfiggere la pandemia c’è davvero ed è quello di salvare i sogni, le ambizioni, gli aneliti di libertà. E rivalutare gli aspetti nascosti della nostra umanità ferita (vulnerabilità, fragilità, inquietudini), mettendoli, come avevano fatto i pazienti di Basaglia, nella pancia del loro “cavallo di Troia”. 

Anche oggi c’è bisogno di fantasia, di responsabilizzarsi sulla serietà del momento presente senza negarne i rischi e, al contempo, stare certi che un cavallo blu non resta mai chiuso nella stalla. 

Astrarre non è fuggire. Astrarre è un’arte che permette di anticipare la soluzione. Le condizioni non ancora risolvibili lo diverranno.

Oggi c’è bisogno di un cavallo blu che ci aiuti ad uscire dalla parentesi nella quale siamo finiti aspettando di comprendere che cosa avverrà. 

La nuova parola buona è Fantasia. Chi è consapevole delle difficoltà che lo aspettano non resta sospeso e inizia a risvegliare in se stesso la fantasia di un domani liberato dall’incertezza.


Video in Lingua dei Segni Italiana (LIS)

[Video traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) a cura di Mita Graziano, dottoressa in Psicologia clinica e Interprete LIS]

[Sottotitoli a cura di Vera Arma, CulturAbile Onlus]

[Montaggio a cura di Marcantonio Lunardi]

[Un grazie particolare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano per l’importante sostegno al progetto #ParoleBuone]


Pillole audio di Sergio Astori


Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]

TI È PIACIUTA LA PAROLA BUONA? CONDIVIDILA!

Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.