Gusto

G
Ripartono con gusto attività piacevoli sospese per molti mesi. 

La trentottesima Parola Buona è GUSTO.

È notizia recente che a Madrid una ventina di copie a grandezza naturale dei capolavori ospitati al Museo del Prado, sarà collocata per le strade. Un modo per far trovare la bellezza “dietro l’angolo”, così si chiama l’iniziativa, cosicché l’arte sia gustata da tutta la cittadinanza.

I promotori dell’iniziativa sperano che gli incontri casuali invoglino a visitare la pinacoteca più grande di Spagna, che, per la cronaca, pare che non abbia mai chiuso i battenti del tutto in tempo di Covid.


Con un interessante esperimento di fruizione diffusa che prende ora le mosse in Europa si cerca di mettere alle spalle i mesi più amari. Il tempo della pandemia ha sottratto il gusto delle esperienze piacevoli.

Pensiamo quanta ironia della sorte ci sia nel fatto che addirittura molti ammalati di Covid-19, secondo alcuni studi anche l’80% nelle forme lievi, hanno provato alterazioni prima del gusto e poi dell’olfatto per i danni neurologici prodotti dal Coronavirus. Implicazioni così serie che alcuni pazienti hanno impiegato mesi per superare la sensazione che i cibi messi in bocca somigliassero a cartone o che il caffè sapesse di spazzatura.

L’esperienza di tutti, malati e non malati, persone che non si sono mai contagiate e anche pazienti Long-Covid, è quella di aspirare come non mai alle “aperture”, vale a dire alla riduzione di vincoli e limitazioni.
Sono agognati i luoghi di ristorazione, spettacolo e vacanza, gli spazi e i tempi in cui tornare a vivere esperienze di piacere, di compagnia, di distrazione.


Desideriamo tornare a riappropriarci dei bellissimi spazi pubblici di cui é punteggiata la Penisola.
Desideriamo tornare a valorizzare i luoghi nostrani caratterizzati da un’eleganza semplice, con operatori accoglienti e gentili, con un buon rapporto qualità prezzo.


Sarebbe paradossale se, dopo mesi e mesi di regole uguali per tutti, ci piegassimo a nuove omologazioni, all’annullamento delle differenze e ci riducessimo a giocatori di una partita già vista.
Sarà gustoso invece riappropriarsi dei percorsi esistenziali unici e particolari e tornare a investire sulle capacità di crescita psicologica equilibrata, consapevole, autonoma soprattutto per i più giovani.

La nuova parola buona è GUSTO.

Possiamo tornare a diffondere piacere e bellezza tutelando le esperienze molteplici e differenti, sfoderando con orgoglio gli strumenti dell’intelligenza e della cultura.


Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]


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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.