Scienza

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Un ramo di albicocco con una gemma che si staglia nel cielo azzurro.
Foto di Ilaria Sabbatini per #ParoleBuone
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La parola buona di oggi è Scienza.

Mi sono ricordato di quando, da bambino, mi soffermavo con lo sguardo sui numeri romani che contrassegnavano il dorso dei volumi dell’enciclopedia. 

I libri, ben pesanti, erano in realtà costituiti   di pagine sottilissime, zeppe zeppe di parole. 

Ho tratto da quei fogli le prime nozioni serie sul cervello umano, con sentimenti contrapposti di avidità e soggezione. 

In seguito, é apparso in casa il primo computer. Era il 1995 quando ho potuto consultare un prodigioso prontuario farmaceutico. Ero abituato fino ad allora a guardare l’indice in fondo ai libri per trovare i giusti riferimenti. Quando mi sono messo a digitare il nome di una patologia, con sorpresa ho visto comparire a video l’elenco di tutte le medicine autorizzate a trattarla.

Con il passare degli anni, le biblioteche si sono ritrovare sempre più connesse ad internet. Se per scrivere la tesi ero dovuto ricorrere a fotocopiare le riviste straniere, solo pochi anni dopo, al tempo della scuola di specializzazione, era bastato un click per accedere da casa ai risultati più freschi delle ricerche in atto negli ospedali e nei laboratori del mondo.

Oggi, la meravigliosa interconnessione scientifica che abita il nostro pianeta fa sì che il bisogno di sapere e di avere risposta certa trovi pronti a condividere frammenti di conoscenza centinaia di migliaia di ricercatori. 

Gli scienziati non gridano al miracolo e accompagnano ogni nuova ipotesi con prove ed evidenze. Lo chiamano metodo: il confronto con altri scienziati aiuta ad avanzare nelle conoscenze e a scartare le teorie meno valide.

La rete informatica supporta la scienza medica e tutto il sistema sanitario si avvantaggia, di minuto in minuto, delle scoperte che sono effettuate nei laboratori e delle osservazioni che vengono condotte sul campo. 

La parola buona di oggi è Scienza. L’osservazione, l’esperienza, il calcolo, che ha per oggetto la natura gli esseri viventi, e che si avvale di linguaggi formalizzati, è un raggio di sole che scalda e fa scomparire le nebbie di un’antica paura che abita nel profondo degli esseri umani: quella di non saper descrivere e circoscrivere i fenomeni.



[Testo in scrittura ETR – Easy To Read, “facile da leggere”- a cura del team ETR della Cooperativa Accaparlante–Associazione “Centro Documentazione Handicap]

Video in Lingua dei Segni Italiana (LIS)

[Video traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) a cura di Marilena Lionetti, dottoressa in Psicologia clinica e Interprete LIS]

[Montaggio a cura di Flavio Vida]

[Un grazie particolare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano per l’importante sostegno al progetto #ParoleBuone]


Pillole audio di Sergio Astori


Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]

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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.