Trasformazione

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Una preziosa mascherina che combina la limitazione con la libertà.
Foto di Ilaria Sabbatini per #ParoleBuone.

La settima parola buona è TRASFORMAZIONE.

Dopo lode, saggezza, condivisione, … di nuovo una parola che i bambini possono avvertire lontana e astratta: trasformazione. Cerco di rimediare subito, raccontando loro che guardare ai limiti in modo creativo è un passo decisivo per affrontare con successo le sfide impreviste. 

Cari bimbi, quando avevo la vostra età, alle finestre e fuori dalle scuole non avevamo gli arcobaleni. C’era una strana famiglia colorata, quella dei Barbapapà. Li hanno creati la signora Annette e suo marito Talus dopo aver visto quanto è buffa la forma dello zucchero filato, che in francese si chiama barba di papà. I cosini soffici nascono come fiori nel giardino di due bambini, Francesco e Carlotta. Incontrano un sacco di guai. Una volta, per esempio, sono lì lì per rimanere senza casa perché l’inquinamento sta avvelenando tutto. Si salvano con una parola inventata, barbatrucco, che fa cambiare forma. Si allungano proprio come i colori dei vostri arcobaleni. Chissà come ci riescono… In quella strana famiglia, tutti hanno i propri gusti: a qualcuno piace leggere, qualcun altro ama lo sport, poi c’è la musicista che sa suonare di tutto. C’è una sorella viola sempre attenta ai rossetti e ai gioielli. C’è un fratello giallo tanto bravo in scienze, che cura le piante e gli animali. Ce n’è un altro peloso e nero che scopre di essere dello stesso colore di tutti gli altri quando si macchia con le sue tempere da pittore. Il barbatrucco, bambini, è questo: in questa famiglia hanno interessi diversi, ma ogni Barbapapà sa cambiare forma, sa trasformarsi un po’, sa mettere il suo colore vicino al colore degli altri per tornare insieme liberi e sorridenti. 

Ehi, voi, adulti, il barbapapà colorato di rosa e la barbamamma colorata di nero suggeriscono di accompagnare al futuro i nostri cuccioli senza promettere che sarà solo tutto rosa, ma senza neppure far credere loro che sarà solo tutto nero.

La parola buona della settimana è trasformazione. Restare bloccati di fronte ad un limite produce arrabbiatura o noia. Se, invece, si affrontano le novità con flessibilità, ogni dettaglio si trasforma in una sfumatura che rende più ricco il quadro d’insieme. 


[Testo in scrittura ETR – Easy To Read, “facile da leggere”- a cura del team ETR della Cooperativa AccaparlanteAssociazione “Centro Documentazione Handicap”]

Video in Lingua dei Segni Italiana (LIS)

[Video traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) a cura di Marilena Lionetti, dottoressa in Psicologia clinica e Interprete LIS]

[Sottotitoli a cura di Vera Arma, CulturAbile Onlus]

[Montaggio a cura di Marcantonio Lunardi]

[Un grazie particolare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano per l’importante sostegno al progetto #ParoleBuone]


Pillole audio di Sergio Astori


Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]

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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.