#parolebuone

Sergio Astori

S

Tentativo

T

L'ottantatreesima parola buona è Tentativo.
La nostra vita si misura di continuo con l’incertezza e il tentativo di risolvere i problemi comporta sempre l’assunzione di un rischio.

Ciao

C

L'ottantaduesima parola buona è Ciao.
Un carissimo amico e collega vive e lavora a Londra. L’ho incontrato mentre era di passaggio a Milano e, di fronte a un risotto allo zafferano, mi ha chiesto a bruciapelo...

Gradualità

G

L'ottantunesima parola buona è Gradualità.
Quando accadono, i fatti violenti tolgono le parole. Dopo non molto, poi, ci si dimentica di ciò che è stato e non se ne parla quasi più. 

Dettaglio

D

L'ottantesima parola buona è DETTAGLIO.
Voglio raccontare del lapsus di una paziente durante la seduta psicoterapica.

Indignazione

I

La settantanovesima parola buona è INDIGNAZIONE.
Tutti i giorni si levano voci di protesta contro qualcosa o qualcuno. Le persone attendono soluzioni per ciò che turba la pacifica convivenza.

Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.