#parolebuone

Sergio Astori

S

Allegria

A

La novantesima parola buona è Allegria.
Leggiamo la parola allegria e all'istante risuona nella mente la voce di Mike Bongiorno che apriva le trasmissioni con il caratteristico saluto « Amici ascoltatori, Allegria! ».

Rarità

R

L'ottantanovesima parola buona è Rarità.
In base a quale principio consideriamo un qualcosa “raro”? Una cosa infrequente è rara, non c’è dubbio. Ciò che è difficile da rintracciare o che non si trova più, è raro. Lo è anche ciò che non vediamo spesso.

Sorriso

S

L'ottantottesima parola buona è Sorriso.
Uno degli esecutori materiali dell’omicidio del sacerdote palermitano Padre Pino Puglisi racconta di averlo affrontato, la sera del 15 settembre del 1993, dicendogli 'Questa è una rapina', e che il prete si sia girato sorridendo dolcemente e con serenità, dicendo: 'L'avevo capito'.

Colore

C

L'ottantasettesima parola buona è Colore.
Nel mio mestiere di psicoterapeuta, mi domando spesso di quale colore è tinta un’anima. Si parla di uomini e di donne di colore per una banale catalogazione delle persone in base alla sfumatura della pelle.

Musica

M

L'ottantaseiesima parola buona è Musica.
Il regista Özpetek ama accompagnare le sue pellicole con musiche originalissime, spesso del tutto sconosciute al grande pubblico prima dei suoi film.

Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.